Sono ore di incertezza sulla sorte del giornalista della Bbc Alan Johnston, 44 anni, rapito il 12 marzo scorso a Gaza. Un’agenzia di stampa palestinese ha ricevuto un comunicato trasmesso via internet - la cui autenticita' non e' stata confermata - nel quale un gruppo armato finora sconosciuto, le 'Brigate della jihad e del tawahid', afferma che il giornalista sarebbe stato ucciso. Il portavoce del ministero degli interni palestinese ha detto di "non ritenere credibile" l' annuncio poichè il comunicato sarebbe stato diffuso "da gente che ha interesse a creare una situazione di anarchia". Il rapimento di Johnston risulta atipico rispetto ai precedenti sequestri di giornalisti o volontari stranieri a Gaza, quasi tutti liberati dopo poche ore dai miliziani palestinesi. Il Foreign Office sta "esaminando con urgenza" le notizie provenienti dal Medio oriente. La bbc non ha ancora dato notizia del comunicato. Ansa
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"Falso" e anche "contraddittorio" e' l'annuncio dell'uccisione del reporter britannico Alan Johnston,
dato ieri dall'inedita sigla "Tawhid w al Jihad". Lo ha detto il portavoce del ministero degli interni dell'Anp, Khalid Abu Hilal, alla tv satellitare araba al Jazeera.
"Il governo -ha detto Hilal- e' in possesso di molte informazioni
non ancora confermate" sulla "sigla sconosciuta che ha emesso un comunicato contradditorio". Per Hilal, "il comunicato e' falso". Il portavoce del ministero e' sembrato voler inviare un messaggio ai sequestratori: "Diciamo a coloro che lo tengono in ostaggio,
che saranno i primi a perdere nel caso in cui gli venisse fatto
del male". Hilal senza volere entrare in dettagli "per non compremettere la sicurezza del rapito", ha aggiunto che le forze di sicurezza dell'Anp "stanno raccogliendo informazioni per individuare il luogo di detenzione e la parte che ha eseguito il rapimento". Ieri Tawhid w al-Jihad (Monoteismo e Guerra Santa) tramite un volantino recapitato ad un'agenzia palestinese a Gaza, ha
annunciato di avere giustiziato Johnston. Grande e' la
preoccupazione per la sorte del reporter, ma l'annuncio del
gruppo estremista (che ha detto che avrebbe divulgato delle
immagini per provare l'uccisione del reporter) non sembra
trovare conferma. Alan Johnston, 44 anni, e' stato rapito il 12
marzo da uomini armati e con il volto coperto nella citta' di
Gaza, mentre rientrava a casa a bordo della sua auto. Lavora come
corrispondente della BBC dai territori palestinesi dal 2004.
ApCom
Il presidente dell'Anp Abu Mazen ha confermato che, secondo i servizi segreti palestinesi, il giornalista della BBC Alan Johnston è ancora vivo. "Si, penso sia ancora in vita, i nostri servizi segreti hanno confermato che è in vita", ha detto Abu Mazen in una conferenza stampa a Stoccolma, dove si trova in visita nell'ambito di un giro di varie capitali europee. In precedenza, anche il portavoce del presidente dell'Anp, Saeb Erekat, aveva detto ai giornalisti che ad Abu Mazen era stato assicurato che il giornalista, rapito a Gaza il 12 marzo, non è stato ucciso, come invece comunicato domenica con una e-mail dalle Brigate della Tawhid e Jihad, un'organizzazione pressoché sconosciuta.
n gruppo islamico quasi sconosciuto, Jaysh al-Islam (L'Esercito dell'Islam) in un messaggio audio diffuso su internet ha affermato di avere nelle sue mani il giornalista corrispondente della Bbc Alan Johnston, rapito 57 giorni fa a Gaza, ed ha chiesto alla Gran Bretagna di rilasciare i suoi "prigionieri islamici". In particolare Jaish al-Islam chiede il rilascio dello sheikh Abu Qatada al- Filistini. Il video è stato consegnato all'emittente al Jazeera che l'ha girao alla Bbc. Il filmato contiene alcune richieste e mostra delle immagini, una delle quali con quella che potrebbe essere la carta d'identità del giornalista sequestrato
Il gruppo Esercito dell'Islam, pur essendo ancora poco conosciuto, è tuttavia fra i tre, insieme alle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, e ai Comitati di resistenza popolare, che rivendicarono la cattura del caporale israeliano Ghilad Shalit lo scorso giugno.
Fino ad ora non erano mai giunte richieste da parte dei sequestratori, nè erano state fornite ai media prove della detenzione di Johnston. In aprile, un gruppo sconosciuto chiamato brigate Tawhid e Jihad aveva rivendicato l'uccisione del giornalista: affermazione mai stata confermata. Il governo palestinese ha invece insistito che Johnston era vivo e si è detto impegnato a ottenerne il rilascio.
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