Monday, December 03, 2007
Strage inventata, vergognoso
Aveva denunciato il massacro di 11 componenti della sua famiglia, fra cui due sue sorelle e sette bambini, accusando della carneficina milizie sciite: ma era tutto falso. A denunciare il "sordido inganno" e il "comportamento inammissibile" del giornalista iracheno espatriato è stata Reporters sans Frontieres (Rsf), anche il governo di Bagdad ha smentito oggi la strage. L'organizzazione - in un comunicato sul suo sito internet - riferisce che giornalisti della tv privata irachena Al Hurra hanno incontrato oggi membri della famiglia Kawwaz a Baghdad, i quali hanno smentito le asserzioni del giornalista, e denunciato che questi ha così agito "per ottenere denaro dall'estero". Rsf afferma di aver appreso "con collera e senza capire", la falsità di quanto affermato dal caporedattore di Shabakat Akhbar al Iraq, agenzia online di notizie sull'Iraq, il quale aveva anche organizzato, lunedì, una veglia funebre nella capitale giordana Amman, dove attualmente lavora. "Chiaramente siamo sollevati nell'apprendere che i membri della famiglia di Dia al Kawwaz sono sani e salvi - afferma Rsf - ma il comportamento del giornalista è inammissibile. Noi siamo disgustati da questo inganno che non solo è sordido, ma anche pericoloso perchè occulta la realtà vissuta da decine di famiglie di giornalisti che davvero subiscono la violenza dei gruppi armati in Iraq. Negli ultimi anni un gran numero di professionisti dell'informazione hanno dovuto abbandonare tutto, casa e famiglia, per mettersi in salvo all'estero".
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