"Libero" è stato, fin dall'inizio, molto chiaro sul caso Mastrogiacomo: tutta colpa di Gino Strada e dei reporter di guerra! Ma questo articolo, che porta la firma di Renato Farina, supera davvero ogni limite del buon senso.
«Quando, pur rispettando queste norme di prudenza, capitasse comunque di finire nelle mani di bande di "resistenti", il giornalista - e qui siamo al vero e proprio testamento biologico - chiede comunque allo Stato di non trattare per la propria liberazione. Autorizza soltanto blitz armati. Dichiara sin d'ora che ritiene ignobile e offensivo per sè lo scambio di prigionieri. Infatti lo scambio di prigionieri sussiste solo nel caso ci siano due eserciti armati l'uno contro l'altro. I giornalisti invece, quando fanno il loro lavoro, appartengono esclusivamente al genere umano. [...] In caso di condotta giudicata temeraria da un giurì di magistrati, giornalisti e politici, ogni e qualsiasi spesa supportata dal nostro Stato, anche in caso di esito letale, sarà a carico in solido del giornalista, del direttore e dell'editore della testata che lo ha inviato sul posto.[...] Naturalmente, non potrebbe esserci una legge siffatta. Non è questo. Ma un patto tra gentiluomini, un testamento biologico, sarebbe un buon viatico per evitare future disgrazie. Si rifletta: gli unici bravi giornalisti senza paura capaci di fornire immagini di vera documentazione dell'orrore sono stati quelli dell'Ufficio stampa dei talebani.» Libero
E noi, poveri stronzi, che ce la prendiamo con le politiche di guerra, con chi le guerre le finanzia, con i produttori di armi, con le bombe sganciate sui civili... maddeché!!? Era tutta colpa dei giornalisti.... Vegekuu
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