Monday, May 21, 2007

L'ombra lunga del Cremlino

La notifica, datata 18 aprile, è arrivata all'Unione russa dei giornalisti (Ruj) solo il 15 maggio scorso dall'agenzia delle proprietàstatali'Rosimushchestvo':"Avete un mese di tempo per liberare gli uffici dove ha sede il vostro quartier generale". Ricevuta l'intimazione a distanza di appena tre giorni dalla scadenza, il più grande sindacato russo, che tutela oltre centomila giornalisti, ha opposto un fermo rifiuto: "Non ci muoviamo". La battaglia legale tra lo Stato e il sindacato è iniziata alla vigilia della annuale conferenza della Federazione internazionale della stampa, che si terrà il 28 maggio nella sede della Ruj sottoposta a sfratto. Circa un migliaio di giornalisti si riuniranno per discutere della sicurezza dei giornalisti e della 'crisi dell'impunità' per coloro che perseguitano - e a volte uccidono - gli operatori dell'informazione in Russia. L'ennesimo attacco contro la libertà di stampa è stato definito dalla Ruj come un sabotaggio della conferenza, e ha ricevuto le condanne delle principali organizzazioni che difendono il lavoro e l'attività dei giornalisti. Il comunicato emesso dalla Ruj accusa l'ente governativo - che possiede pacchetti azionari in tutti i settori-chiave dell'economia russa, dal gas ai diamanti - di "gettare in mezzo a una strada un'organizzazione che ha 90 anni di storia, che ha contribuito alla costruzione della democrazia e che ha difeso senza compromessi gli interessi della categoria, i diritti costituzionali e le libertà civili della popolazione". PeaceReporter

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