Wednesday, October 24, 2007
Iraq, ora anche le taglie sui reporter
Reporters sans frontières chiede alle autorità irachene di creare urgentemente un programma di protezione per i professionisti dell'informazione. Un corrispondente della televisione pubblica Al-Irakiya a Diyala è stato recentemente minacciato di morte da un gruppo armato locale e almeno sei professionisti dell'informazione sono stati uccisi in questa provincia a nord-est di Baghdad. "E' fondamentale che le autorità cerchino almeno di garantire l'incolumità e la sicurezza dei giornalisti. Se nulla verrà fatto, un numero crescente di professionisti dei media iracheni saranno costretti a lasciare il Paese o cambiare mestiere. Il pluralismo dell'informazione, conquistato così dolorosamente in Iraq, è di nuovo in pericolo", ha dichiarato l'organizzazione. "La creazione di un programma di protezione, per i giornalisti che scelgono di avvalersi del sostegno delle autorità, potrebbe dissuadere i gruppi armati e limitare il numero dei loro attacchi. Delle ronde di sorveglianza, dei contatti telefonici regolari con i media o la protezione di agenti di scorta rappresentano alcune delle soluzioni in grado di rassicurare i giornalisti iracheni ed aiutarli ad uscire dalla clandestinità alla quale sono spesso condannati", ha precisatoReporters sans frontières. Secondo quanto riferisce l'Associazione irachena per la difesa dei diritti dei giornalisti, il gruppo armato "La Nazione islamica irachena" ha affisso, lo scorso 20 ottobre, sui muri delle moschee e di vari edifici centrali, dei manifesti su Mohammed Ali (con una sua foto), corrispondente della televisione pubblica Al-Irakiya nella provincia di Diyala, descrivendolo come un "infedele" e un "criminale". Il gruppo offre una ricompensa di 10 000 dollari a chi lo ucciderà o permetterà loro di ritrovare il giornalista vivo. Secondo l'organizzazione irachena, Mohammad Ali ha provocato la collera dei militanti della Nazione islamica irachena per aver denunciato a più riprese i loro crimini nei suoi reportage. Almeno sei giornalisti sono stati uccisi nella provincia di Diyala dall'inizio del conflitto nel mese di marzo 2003. La situazione della sicurezza è notevolmente peggiorata, in particolare a causa della presenza di un numero crescente di milizie armate che sono state allontanate dalla capitale dalle forze irachene e americane. Il 20 ottobre 2007, all'alba, un gruppo di persone ha appiccato il fuoco alla redazione del quotidiano Achrakat Al-Sadr, organo di stampa del movimento sadrista, situata nella periferia Al Baladiyat, a est di Baghdad.
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