Friday, November 09, 2007
Le notizie che uccidono
"Noi dobbiamo fare i giornalisti, nient'altro. Dobbiamo essere veri cani da guardia. Dobbiamo scrivere quel che ci risulta. Ai magistrati un'intercettazione telefonica non basta per fare un processo, ma a noi cronisti basta per fare una notizia. Nelle redazioni spesso si obietta: aspettiamo la sentenza. Bisogna replicare, osare di più, battersi per far uscire le notizie". Così la pensa Lirio Abbate, cronista dell'Ansa a Palermo, che da sei mesi vive sotto scorta, perché minacciato di morte dalla mafia. E' venuto a Roma alla Fnsi, a presentare "Vite ribelli", un libro che racconta le storie di dieci italiani anticonformisti. Quattro su dieci sono giornalisti uccisi perché, come dice Lirio, "facevano i giornalisti, nient'altro". Ilaria Alpi e Maria Grazia Cutuli sulla prima linea delle missioni di pace in Somalia e in Afghanistan. Giovanni Spampinato e Peppino Impastato in Sicilia, sulla prima linea della dissacrazione della mafia e dfei suoi collegamenti. Ansa
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